Carissimi lettori, eccoci al commento alla sesta puntata che "canzonenapoletana@rai.it" dedica a Salvatore di Giacomo. Si inizia con una romanza, composta da Ildebrando Pizzetti, su un testo intitolato "Canzona 'mbriaca". E' abbastanza contemporanea, e, almeno secondo me, non è molto rispettosa delle armonie insite nella versificazione di Di Giacomo. Se si vuole parlare del testo, che stiamo ascoltando dalla voce di Francesco Albanese, è una tipica canzone di gelosia, paragonabile a ciò che molto più spesso faceva Libero Bovio in brani come "Brinneso". La melodia è completamente modale, ma non con la naturalezza con cui lo è certa musica popolare del Sud Italia, ma con quella radicalità innovatrice che ad inizio secolo, a partire da musicisti dell'est Europa, questo uso musicale ha assunto.
Sullo stesso stile arriva questa "Assunta", sempre musicata da Pizzetti. E' una bellissima poesia, perché, e va detto, Di Giacomo è stato un grandissimo poeta fino alla fine dei suoi giorni.
E' un po' pesante questo repertorio, d'altronde io non ho mai amato la musica classica del Novecento. Per me, lo confesso dato che mi è data l'occasione, la musica classica finisce con l'Ottocento e con il romanticismo, apro delle eccezioni per alcune opere di compositori come Ravel, Bartok o Foret (spero si scriva così!).
Finalmente si comincia a sentire veramente "canzone classica napoletana", con una bellissima e sconosciuta "Torna a marechiaro", che ascoltiamo dalla voce potente e discreta di Gino Ruggero. E' un brano con la musica di E. A. Mario, un musicista che è stato forse l'ultimo grande compagno della carriera musicale di Di Giacomo. Il brano è un tipico esempio di brano con alternanza di strofe minori e ritornelli in maggiore.
Si va avanti con un altro sconosciuto gioiello della produzione di Di Giacomo, dal titolo "Aurora int'o specchio". La sua musica, a tempo di valzer dolce ed allegro, è di Gaetano Spagnolo. Gli accordi minori, questa volta, si insinuano giusto per dare un tocco di raffinatezza ad una melodia che,altrimenti, è semplicemente festosa, come il sincero amore del protagonista. Il testo, infatti, è una delle tante serenate napoletane scritte da Di Giacomo. La stiamo ascoltando da un disco d'epoca ma non frusciatissimo, dalla voce di Vittorio Parisi.
Dello stesso anno è questa "L''ora 'e ll'appuntamento", versi musicati da Ferdinando Albano, musicista che negli stessi anni formava con Bovio una delle più prolifiche coppie della canzone napoletana, specialmente dedicata alle "canzoni di giacca" o sceneggiate. Il brano è difficile da descrivere perché, contrariamente a ciò che avevamo ascoltato fino ad ora, il disco di Vittorio Parisi da cui si ascolta il brano, è assolutamente rovinato.
La puntata, costellata di rarità, si chiude con un altro brano sconosciuto intitolato "Zingara nera". La musica è di E' A. Mario, e già vi si riconoscono le pennellate armoniche che già si trovano in brani, coevi o leggermente precedenti, come "I', 'na chitarra 'e 'a luna" o "Funtana all'ombra". La dolcezza della melodia si sposa con il timbro perfetto ed alto di Raffaele Balsamo, per creare una delle più perfette alchimie tra musica e testo che io conosca.
Spero che vi sia piaciuto questo commento, con la prossima si chiude il ciclo di Di Giacomo, e mi voglio augurare che si tratti poi un poeta almeno dagli anni Trenta in avanti (di dischi frusciati non ne posso più!).
domenica 11 aprile 2010
Commento alla puntata del 11/04/10 di canzonenapoletana@rai.it".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento