Carissimi lettori, era da ieri che volevo scrivere un articolo sul fatto che le pressioni della popolazione abbiano costretto a togliere da Porto Cesareo, località vicina a Nardò nel Salento leccese, la statua di Manuela Arcuri.
Sinceramente sono felice per svariate ragioni:1) intanto sono contenta che ci sia qualcuno che ancora pensa che il Salento è più turistico se lo si maltratta di meno;2) trovo ingiusto che si innalzino statue a personaggi dello spettacolo tutt'ora viventi o anche deceduti.
Le statue, con la loro forse esagerata e barocca imponenza, sono per i veri eroi nazionali, quelli che hanno fatto la Patria, i grandi traghettatori delle varie comunità nelle varie fasi della storia.
Questo è un segnale, un altro se ce n'era bisogno, del fatto che la Puglia, come dice Nichi Vendola, "si è voluta bene".
Non ho mai visto Porto Cesareo, ammetto la mia ignoranza, anche se sono stata molto vicino, ma mi dicono che sia molto bello. Non credo quindi che questo atto di civiltà e di giustizia, ritenuto oltraggioso anche dal Codacons di Lecce, toglierà turisti alla meravigliosa terra salentina.
Nel Servizio del tg 2 che ha permesso a tutta la comunità nazionale di rendersi edotta di tale notizia, si è sentita anche la voce dell'Arcuri, tra l'altro insipida ed insignificante, dire che quella statua era un omaggio alle donne. Io dico che per omaggiare le donne bisogna diminuirne lo sfruttamento come oggetti televisivi, permettendone una maggiore espressione pubblica a livello effettivo, dando loro importanza solo laddove siano competenti, senza pensare a "quote rosa" ed altre trovate spettacolari.
Scusate la breve divagazione, e gridiamo ancora una volta un "brava!" alla Puglia che si vuole bene.
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