domenica 8 marzo 2009

Durante: hai ragione ma hai anche torto!

Daniele Durante, storica voce del Canzoniere grecanico salentino, dopo due anni di assenza dalle scene, si è presentato, durante una tappa della Notte della taranta 2008, con un progetto tradizionale nelle stronzate, e stupidamente e radicalmente innovatore in ciò che conta.Non ritengo giusto che si debba suonare con i mestoli, coperchi, cucchiai, solo perché gli anziani facevano così, senza fare neanche un pezzo tradizionale.Nel myspace di Durante si afferma che le incisioni degli anni Cinquanta dimostrano l'impossibilità di ripeterle: in tutti i paesi civili si è arrivati ad avere un rapporto sereno tra innovazione e tradizione, sinceramente nel progetto del musicista leccese non lo trovo.Un musicista che ha il privilegio di poter suonare una musica così ricca, dovrebbe traghettarla nella modernità, riprendendo e rielaborando i brani antichi, in pacifica e serena convivenza con quelli da lui creati (se ne ha capacità: preferisco un buon brano tradizionale ad uno scempio creato ora!).Come si vede non do importanza all'innovazione come principio inalienabile, amo molto il lavoro degli Agorà, gruppo che, ad esempio, si intestardisce nell'interpretare brani tradizionali più o meno noti, facendone spesso delle gemme (vedasi il caso del Fiore di tutti fiori, estratto da "Canti de na fiata, appunto canti di una volta).Odio anche chi vuole comporre i pezzi in italiano, per farsi capire da tutti, quando, credo che, dato che il fatto di ascoltare una musica od un'altra non è fatto di vita o di morte, uno può benissimo impararsi un dialetto come una lingua straniera (io l'ho fatto cu lu salentinu), e così capire il genere che lo attrae. Sono d'accordo con Daniele Durante sul fatto che ormai la pizzica viene trattata con grande press'appochismo, tanto che ad esempio i Sud Sound System, solo perché vanno da due anni al concertone di Melpignano pensano di poter innovare i testi della pizzica e soprattutto pensano di farlo solo loro! Condivido anche l'analisi fatta dell'ensemble della notte della taranta ma...Vogliamo anche tirare fuori gli scheletri dall'armadio della famiglia Durante?Quando ancora c'era il Canzoniere grecanico salentino a guida Daniele Durante, questo ha partecipato a numerose edizioni della rassegna, prestando anche Mauro Durante, attuale leader del gruppo che d'altronde è molto simile all'ensemble del concertone, come musicista dell'orchestra.Vorrei anche ricordare al signor Durante Daniele, che le stesse cose le avevano dette gli Aramirè che, coerentemente con esse, non hanno mai partecipato alla notte della taranta!Quando si fa musica tradizionale, si ha il dovere di ricantare il passato, non precludendosi la possibilità di comporre brani nuovi da quella matrice (non è vero che gli anziani obbligatoriamente non suonassero strumenti, pensa a Gli Ucci, la Tora Marzo, gli esecutori della Passiuna tu cristu di Alan Lomax e a tantissimi altri!). La musica tradizionale con gli anni si è magari impoverita di legami con la quotidianità, ma non si può tornare indietro su certi processi, soprattutto se poi lo fai tu che con il Canzoniere grecanico salentino avevi fatto delle rielaborazioni belle ma che parevano Segovia! (traudai, Beddrha ci stai luntanu, alla riva del mare).Sembri Lucio Battisti che, pentito dell'eccessiva facilità dei brani scritti con Mogol, ha ingaggiato prima sua moglie poi Pasquale Panella, facendo delle canzoni difficilissime che non ha calcolato praticamente nessuno.Tu addirittura hai fatto di peggio, iniziando con una semplicità meravigliosa nell'lp "Canti della Grecìa salentina e di terra d'Otranto, (1977), passando poi a le rielaborazioni alla Segovia di cui sopra, tornando ora a suonare con i mestoli, perché gli strumenti e il casino sono troppo di moda!Mo' te tiru fore n'autru scheletriceddhu de l'armadiu de casa tua: addù stava lu canzoniere grecanicu salentinu dopo lu 1980, quannu pe' vint'anni sta musica nun era de moda?.Quannu siti turnati?Era il 1998, quando già gli Officina Zoè, che tra l'altro innovano davvero ed hanno una serenità divina, erano scoppiati, facendo così deflagrare questo fuoco divino.Non eri tu che cantavi Carataranta, dove sicuramente ancora non ti incazzavi, ma solo costatavi che l'Italia era unita nel nome di questa musica?L'importante è che questa passione collettiva che ci unisce a tanti, non venga soffocata dai mass media. Dovresti essere orgoglioso di quello che capita, non dico ovviamente nel concertone, perché la pizzica ha permesso a una generazione intera di sdoganarsi e riscoprire certi rituali che con questa musica sono tornati, il gusto della suonata spontanea, il gusto per i suoni acustici, eccetyera (non per i mestoli!).Se siete voi a dovervi svegliare, cose vostre, anzi, magari partisse da voi il risveglio di tutta l'Italia, ma per augurare un buongiorno, si deve essere sereni, non lo si può fare con una mestolata in testa!Se tu non hai imparato il tamburello, l'organetto e tutti gli strumenti che non sai suonare ma suoni da tua nonna, è solamente la storia tua. Credo che ci sono numerose testimonianze che suggellino il fatto che gli anziani hanno lavorato da giovani e tutte le cose che dici tu nella canzone, ma poi con l'età, ai nipotini questa musica hanno insegnato.Oltretutto io ho sempre capito che tu eri il tipico intellettuale di sinistra, che faceva musica salentina solo se parlava dello scontento delle "classi subalterne", quindi, non ti dovresti stupire se, dal tuo estremo, si è arrivati all'altro.Non ti ascolterò più, e viva sempre viva gli Officina Zoè, che per lo meno non hanno il tuo press'appopchismo, quello di cui tu accusi gli altri invece di guardarti dentro e dirti "Anch'io ne patisco!"

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