sabato 4 aprile 2009

Profilo di un grande interprete napoletano: Carlo Missaglia

Carissimi lettori, voglio immediatamente rendervi partecipi di una conversazione telefonica avuta con il grande cantante, chitarrista e studioso napoletano Carlo Missaglia.Carlo Missaglia chiarisce subito che la passione per la canzone napoletana gli è nata in famiglia, mentre il dovere di studiarla lui ha iniziato a sentirlo dopo che suo padre, ben presto in verità, gli ha detto che, dato che lui aveva avuto il privilegio di nascere napoletano, doveva conoscere bene la sua città.
I primi contatti con la musica li ha verso i dodici anni, quando inizia anche a prendere una chitarra in mano e a studiarla da autodidatta. E' questo il periodo in cui forma i suoi primi gruppi e si esibisce nei night club, con grandi musicisti tra cui l'altro grande chitarrista napoletano Fausto Cigliano. Sin da allora le canzoni napoletane erano repertorio obbligato, insieme agli standard americani, dai quali Missaglia riprende ancora oggi determinate concezioni armoniche. Comunque, la parte dominante del repertorio, anche lì finiva per essere Napoli, alla quale si dedicava anche un'ora di seguito in ogni serata, anche per le pressanti richieste del pubblico. Agli anni '60 risalgono i primi dischi di canzoni napoletane, fatti con orchestra, oltre alle prime ricerche bibliografiche, che hanno permesso al nostro di comperare libri che oggi, purtroppo, sono completamente introvabili.
L'inizio ufficiale della carriera di Missaglia come cantante chitarrista, è nel 1973, per imposizione di Peppino di Capri. L'opera più preziosa che Missaglia ci ha regalato è l' "Antologia della canzone napoletana", di cui presto uscirà un seguito, che va dal 1537 al 1992. Il periodo più indagato da Missaglia, che nonostante il suo essere uno studioso non si è mai pentito di aver partecipato al Festival di Napoli nel 1965, è quello che va dal 1880 al 1914. Questo periodo, dice Missaglia, non è stato indagato perché i figli degli autori di quell'epoca non hanno mai battuto quei territori, mentre sia Roberto Murolo, figlio di Ernesto, che Aldo Bovio, figlio di Libero, hanno creato fondazioni specifiche per lo studio dell'epoca dei loro illustri padri, i quali, d'altronde, hanno scritto dei pezzi che sono rimasti, e tutt'ora rimangono, nel patrimonio di chiunque ascolti buona musica.
Missaglia, interpellato da me sulle differenze tra il suo stile chitarristico e quello di Murolo e Cigliano, dice che, mentre Murolo puntava alla semplicità sia sul fronte armonico che su quello del tocco e Cigliano invece è molto invadente con accordi spesso di troppo, lui si limita a seguire le partiture originali dei pezzi. Infatti il cofanetto sopra citato, è l'antologia "più filologica che esiste sulla faccia della Terra".
Per scoprire Carlo Missaglia si può andare su http://www.carlomissaglia.it/ o su http://www.madrenapoli.com/.
Ora ha appena scritto un libro su Capri ed ha ripreso i suoi articoli nel giornale "Roma" di Napoli, facilmente visibili sul suo sito ufficiale.
Signore e signori, buona navigata e buon ascolto napoletano!

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