sabato 22 maggio 2010

Note su "Fragmentos de un sueño" di Luis Cifuentes Seves

Carissimi lettori, oggi torno da voi per parlarvi di un libro la cui lettura mi ha talmente trasportato che ho letto venti capitoli in due giorni.
Il libro in questione si intitola "Fragmentos de un sueño", ed è basato su interviste agli Inti-Illimani condotte da Luís Cifuentes Seves.
Il volume è arrivato alla mia conoscienza grazie al blog inti-illimani.splinder.com, tenuto da Stefano, un grandissimo esperto della materia (visitatelo che vale davvero la pena, anche perché è l'unico posto raggiungibile con facilità per sapere tutto ciò che capita agli Inti!).
Entrando tecnicamente all'interno del libro, quella che noi possiamo leggere, gratuitamente nel web alla pagina www.cancioneros.com/...fragmentos-de-un-sueno-de-luis-cifuentes-seves-capitulo-1-fragmentos-de-un-sueno, esso è una testimonianza di una formazione degli Inti che già, purtroppo per noi, non esiste più. I primi diciannove capitoli sono infatti frutto di interviste effettuate agli Inti quando stavano ancora in Italia, tra la Sardegna e Roma.
Gli Inti che parlano in queste pagine sono ancora filosoficamente molto vicini a quello che per molti è il loro periodo aureo, e stanno vivendo, pur fra svariate difficoltà, quello che per la sottoscritta è il loro periodo migliore.
Il libro forse non ha la leggerezza del più recente "Treinta años en vivo: viva Italia" (Ed. Arcana, 2003), ma forse fa apprezzare di più la profonda cultura che questo gruppo ha sempre racchiuso in sé.
Intanto è un volume profondamente votato alla spiegazione dell'effettivo percorso degli Inti-Illimani, la cui interpretazione, soprattutto in Italia, è fortemente distorta perché se ne esagera il lato politico. Si vede spesso il gruppo definirsi come un ensemble di "musica strumentale", ma non nel senso di strumentalizzabile è al servizio di qualcuno.
I capitoli, tranne gli "interludi" dove parlano persone che sono spesso dietro le quinte delle vite del gruppo, sono tutti incentrati su vari temi, sia cileni che internazionali e sia musicali che non musicali. Si assiste a ragionamenti spesso complicati, ma imperniati di una semplicità disarmante.
Devo dire personalmente di aver sempre capito molte cose che il gruppo afferma sulle proprie dinamiche, che però, ad un lettore italiano, potrebbero aprire nuove prospettive di ascolto e riappropriazione di questa arte musicale così profondamente pregna di forza (all'epoca).
E' molto difficile raccontare questo libro, come è difficile raccontare un'istantanea appena scattata, perché si debbono catturare degli sprazzi di luce brevissimi e fortissimi che accecano.
Credo di aver trovato nel volume il ritratto di un gruppo fortemente orgoglioso delle proprie radici, che le voleva mettere a contatto con altre culture senza perderle.
Scusate se non vi riesco a dire di più, è veramente difficile esprimere quello che ho provato nel leggerlo. Con questo articolo, come sempre, ho solo voluto farvi venire un po' di curiosità.
Se siete hispanofoni gettatevi in questa lettura ammaliatrice, ne vale davvero la pena.

2 commenti:

  1. Grazie per le belle parole nei miei confronti (anche un tantino esagerate, ma va benissimo così). Complimenti per le tue passioni musicali, inusitatamente "antiche" e "fuori moda" per una ragazza così giovane, non sempre condivido i giudizi che dai (anche perchè i 20 anni che hai meno di me ti donano una maggiore severità e una visione molto più rigida di come dovrebbero essere le cose intorno alla musica). Ma fa ben sperare per il futuro che esistano 27enni interessati non solo a ciò che è nuovo-nuovo ma anche, e soprattutto, a ciò che in passato è stato fatto di interessante e valido nell'ambito della popular music. Le "radici ca tieni" sono importanti e coltivarle è un ottimo viatico per il futuro della propria intelligenza.

    Grazie ancora

    S.

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  2. @abulcasim
    Ciao, ho finalmente imparato a postare commenti sul blog.
    Come va con i tuoi blog inti-illimaniaci?
    So che avevi chiuso l'ultimo.
    Hai più fatto qualcosa?
    Se non l'hai fatto fallo ti prego!

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