mercoledì 20 maggio 2009

Sui tamburellisti di torrepaduli

Carissimi lettori, oggi, siccome mi volevo ancora fare del male, ho visitato il myspace dei Tamburellisti di Torrepaduli, visibile all'indirizzo www.myspace.com/tamburellistiditorrepaduli.
Per chi non lo sapesse, e mi riferisco a quegli ignorantoni di "pizzicata", nel Salento esiste un genere chiamato Taranta, che il gruppo esegue insieme alla pizzica, definendosi, per questo, "Gruppo di pizzica & taranta".
In nome di quella tendenza tipicamente italiana a considerarsi studiosi di musica popolare solo perché si sono visti tre o quattro filmati sulle tarantate, il signor Pier Paolo De Giorgi, abile cantante e chitarrista, (non è vero), si considera, e viene considerato, un ricercatore.
Lo stile del gruppo, da quando lo conosco, è quello di una specie di musica tecno, fatta acustica, che potrebbe ricordare vagamente la pizzica.
Il gruppo, pur se non di origine grika, si afferma che abbia fatto molto per il grecanico, rivendicando così le origini greche del proprio paese.
Ma, come sempre, le affermazioni peggiori e più volgari, vengono fatte sul conto di quella poveraccia della pizzica.
Si afferma che questa è una tarantella, non è vero perché è simile alla tarantella ma non lo è, e che questa fosse "originaria dei tarantati". Si parla poi di pizzica a scherma, quella su cui, se ragioniamo solo con la provenienza, il gruppo avrebbe più diritto di lavorare. Io, che ho ascoltato pochissimo il suo repertorio, anche se mi è stato regalato da una parte della comunità salentina di Perugia che lo ama molto, non ne ricordo esempi.
Mi ricordo, invece, di allucinanti brani in italiano, di cui, peraltro, il gruppo va molto orgoglioso, affermando, addirittura, che così si vivifica il folklore.
Io, da purista ed integralista quale sono, dico che i "Tamburellisti" sono altro dal folklore, anche perché hanno la collaborazione di quel Gino Ingrosso, tra i maggiori esponenti, insieme a Bruno Petrachi, di quel terribile "liscio alla salentina" che ha infestato anche la "Sagra della municeddrha" di Cannole, prima che gli Aramirè ne facessero piazza pulita.
La canzone che a me ricorda di più i "Tamburellisti di Torrepaduli", è quella che apre il loro cd "Pizzica e rinascita", che io ricevetti da mio padre, che me lo portò originale, grazie al fatto che Pier Paolo de Giorgi glielo avesse dato per questo scopo preciso.
Il brano, come quasi tutti gli inediti del gruppo, è in tonalità minore, perché il maggiore fa troppo "tradizione", ed è cantato in italiano. Il testo, purtroppo o per fortuna, l'ho dolcemente rimosso. Mi ricordo solamente: "Che sera questa sera, sera di pizzica pizzicà".
A chi vi parla di questo gruppo come esempio di musica popolare salentina, dite da parte mia che si sbaglia del tutto, poi fategli sentire un po' di roba buona, dagli Zoè ai Ghetonia, dal Canzoniere Grecanico salentino agli Alla Bua, così forse qualcosina lo capisce.

1 commento:

  1. Salve, faccio parte dei Tamburellisti, ok i gusti sono gusti, però su Facebook ce li hai tutti come amici i Tamburellisti..complimenti..

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